Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un cambiamento nel settore assicurativo di una portata e rapidità senza precedenti. La trasformazione di molte tecnologie digitali e dei canali di coinvolgimento dei consumatori (cloud, dispositivi mobili, big data, social media) ha fatto emergere un nuovo profilo di clienti con aspettative molto più alte. Le assicurazioni hanno seguito il sentiero tracciato dalla finanza. Anche se per molti, non lo hanno fatto abbastanza velocemente.
Il settore assicurativo è notoriamente refrattario ai cambiamenti. Non si esagera quando si dice che le compagnie assicurative sono poco disposte al rischio. Ma non tutto il male viene per nuocere; il settore si è trovato improvvisamente davanti a un bivio, cambiare o restare indietro, che l’ha spinto a riprendere in mano i progetti di trasformazione digitale.
Per un settore già dissestato, la pandemia globale del 2020 non poteva arrivare in un momento peggiore. Il settore assicurativo è stato spinto fino al limite venendo messo costantemente al centro dell’attenzione pubblica, per usare un eufemismo.
Non si può più tornare alla “vecchia normalità”. L’unico modo per andare avanti è affrontare le molteplici sfide di oggi. Anche se realizzare i nuovi obiettivi di modernizzazione non è un’impresa semplice. La complessità è duplice: la rivoluzione tecnologica serve a poco se non è accompagnata da una rivoluzione anche culturale. Storicamente, il settore promuoveva polizze assicurative in ogni ambito possibile. Le compagnie lo sanno e hanno cercato a lungo di mascherare la centralità delle polizze, ma è arrivato il momento di mettere il cliente al centro della narrazione, relegando le polizze a un mero esercizio contrattuale e finanziario di routine.
È arrivato il momento di affrontare queste sfide e costruire una base solida per una crescita a prova di futuro.